Savage

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libertychannel
view post Posted on 16/10/2009, 09:28




Savage - Twothousandnine



1) Ciao Roberto e grazie per essere qui con me, a fare quattro chiacchere sulla musica e dintorni, come stai e sopratutto come mai hai deciso di tornare come Savage col tuo nuovo singolo "twothousandnine" in uscita in questi giorni?



Da un paio d'anni ho ripreso a fare spettacoli e in queste occasioni la domanda ricorrente che i fans o i giornalisti mi facevano più spesso era se avevo intenzione di scrivere e registrare nuove canzoni. Soprattutto i fans mi pregavano di fare qualcosa di nuovo. Io avrei sempre voluto continuare a scrivere ma avevo paura di essere giudicato vecchio o fuori moda, e non volevo snaturare la mia carriera interpretando brani diversi, non adatti alla mia voce e a quello che ero.

L'affetto che ho provato nelle apparizioni live mi ha fatto capire che il mio pubblico voleva nuove canzoni nel mio stile classico, quello degli anni 80.




2) Gli anni '80: il tuo nuovo singolo sembra uscito propio da lì. Cosa pensi di quel decennio e sopratutto come mai é cosi citato, copiato, nonostante critici, giornalisti lo considerino un periodo buio della musica? Personalmente credo il contrario



Ho volutamente composto la canzone come avrei fatto 25 anni fa, senza tener conto delle mode e delle critiche che avrei ricevuto da coloro che non avessero capito la mia scelta.

Il dubbio più atroce che hanno tutti gli artisti nelle loro carriere è se sia meglio adeguarsi al mondo che cambia e seguire mode e cambiamenti, o rimanere fedeli alle proprie origini e al mondo che li ha portati al successo. Io ho deciso di seguire la seconda strada: rimanere fedele agli '80 sia come ispirazione, sia come sound.

Gli anni '80 sono stati un grande fenomeno culturale soprattutto perchè il motore dei cambiamenti di allora e quindi musicisti, compositori, artisti, DJ, erano i giovani che non avevano niente a che fare con la generazione precedente, quella dei '70. Negli anni '80 se avevi un' idea era più facile realizzarla e farla arrivare al grosso pubblico, poi era il pubblico che decretava le proprie scelte e sceglieva i propri successi.

Un ragazzo come potevo essere io, scriveva la propria canzone, la portava a un discografico indipendente dove per prendere un appuntamento col capo non servivano ne' appoggi ne' trafile (come succede oggi con le multinazionali) e, se il suo pezzo era forte, si ritrovava in classifica in tutto il mondo.

Questo succedeva perchè le radio private erano agli inizi e passavano i pezzi indipendenti, non avevano filtri o quasi.

Oggi se vuoi pubblicare una cosa o la gestisci da solo e la metti sui canali digitali (ma vendi 200 copie e non se ne accorge nessuno), oppure devi avere la fortuna di fare un contratto con una multinazionale all'estero (le sedi italiane sono ininfluenti) e allora forse puoi sperare che succeda qualcosa.

Tutto quello che viene prodotto oggi viene filtrato dagli A&R delle case discografiche, dai direttori delle radio, da mille persone che cercano di proporre quello che credono piaccia al pubblico, ma non sono il pubblico! Tutto appiattito, quindi come può oggi nascere un nuovo filone, un nuovo stile, un nuovo sound, se tutto deve essere simile a questo o simile a quello? Inoltre negli anni '80 nessuno sapeva come fare a registrare un disco, quindi ognuno creava il proprio sound personale.

C'era chi usava uno strumento, chi ne usava un altro e la creatività non aveva limiti.

Oggi tutti usano il Logic o il Cubase, i suoni sono quelli delle librerie, tutti hanno gli stessi sistemi e gli stessi computers, infatti tutto suona uguale, bellino, ma appiattito.






3) Tu insieme ad altri artisti (P.Lion-Gazebo-Martinelli), avete inventato l' Italo disco, grazie anche a team di produttori e arrangiatori, cito Pierluigi Giombini, Turatti e Chieregato, Farina e Crivallente, Todesco e tanti altri. Come mai all'estero in paesi tipo Germania, Belgio, Svezia e sopratutto Russia, dove peraltro ti sei esibito davanti a 30.000 persone, l' Italo disco è ancora un genere di moda mentre in Italia é snobbata tranne che da noi fans che la supportiamo sempre?



Prima di tutto come ben sai nessuno è profeta in patria. Questo vale per tutti, quindi anche per i gruppi polacchi in Polonia o russi in Russia. Gli italiani sono quelli che non cantano l'inno nazionale, che elogiano una canzoncina in inglese e snobbano Arisa, che preferiscono macchine straniere a quelle della FIAT. Poi negli anni '80 tutti si inventavano nomi d'arte e cantavano in inglese, a volte con accento e pronunce orrende (io prima di tutti) e quindi succedeva che il P.Lion della situazione era numero uno in tutto il mondo, una vera star, ma allo stesso tempo andava a cantare nella balera dietro casa o era il ragazzo della cugina. Mancava quel distacco col pubblico che crea il mito, che mette l'artista di successo su un piedistallo. Cosa che accadeva con i fan degli altri paesi dove per loro eri un vero e proprio artista internazionale. Infine c'è da dire che nei paesi dell'Est il sound Italo è stato quello che ha identificato il passaggio dal regime comunista, ad un nuovo concetto di "libertà". Succede molto spesso che i miei fans di quei paesi dicano che le mie canzoni sono per loro il simbolo di un cambiamento radicale ed epocale.



4) Se non avessi fatto il musicista cosa ti sarebbe piaciuto fare o cosa avresti fatto?



Non so, ho sempre fatto musica e per questo lasciai l'università. Ero iscritto a Economia e Commercio ma avevo voluto accontentare i miei genitori, non era sicuramente una mia scelta.




5) Tornando all'attualità, dischi se ne vendono sempre meno, cosa pensi si debba fare perché i giovani si appassionino al supporto (vinile, cd) pittosto che scaricare quasi sempre illegalmente le canzoni?



Purtroppo se non si ricrea un po' di mercato discografico sarà sempre più difficile per nuovi artisti avere la chance di pubblicare qualcosa e la musica si muoverà in continua involuzione.

Purtroppo oggi non ci sono soldi, quindi gli artisti o si autoproducono o devono trovare degli sponsor che li sostengano.




6) Sta per uscire il singolo, dobbiamo aspettarci anche un nuovo album firmato Savage?



Si, come ho detto prima voglio registrare un nuovo album e sarà molto '80 come sound.

Voglio fare un bel progetto per cui non mi darò scadenze di tempo e magari farò uscire un altro singolo se i tempi si allungassero.



7) Parliamo di te come produttore, compositore, arrangiatore e discografico,hai composto per molti artisti (Alexia, Ice Mc, Zucchero), ma come si sente Robyx oggi e con chi vorrebbe collaborare?



Oggi Robyx si sente soprattutto produttore di Savage. Non ho voglia di seguire le mode ma ho intenzione di tirare fuori quello che sono io, quindi le mie melodie malinconiche, i miei suoni struggenti e un po' 'dark'. Credo fermamente che il motivo del mio successo sia stato riuscire a collegarmi con un' ipotetica connessione nelle menti dei miei fans e trasmettere loro le mie emozioni.



8) Che musica ascolti e quali sono le tue influenze?



Ascolto tutto, generalmente pop internazionale, ma il sound a cui sono più affezionato è quello degli anni '80: Depeche Mode, Bronski Beat, Erasure, Human League, Communards, Ultravox ...



9) Un consiglio a chi si mette a fare il tuo lavoro oggi o a un giovane cantante?



Non accettare il facile compromesso dei vari Reality show e diventare una copia spersonalizzata di altri artisti. Meglio essere personali ed innovatori sviluppando un proprio mondo e cercare di farsi conoscere tramite i Myspace, Facebook, piccoli concerti. Meglio 300 fans veri che un milione di spettatori a Xfactor.



10) Che ne pensi di trasmissioni come Amici, X factor o programmi di quel genere?

Come ho già detto prima queste trasmissioni sono l'illusione che una persona sconosciuta possa diventare velocemente qualcuno. Solo un'illusione: se proprio ti va bene la gente ti nota, vendi qualche disco, poi torni nell'anonimato con l'etichetta di "quello che era a Xfactor che assomiglia a....."

Ciao Roberto Grazie e in bocca al lupo , per i tuoi progetti attuali e i progetti futuri ! ! ! !

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